Pochi giorni fa sono stati assegnati i premi Oscar ed io, da brava cinefila, ho visto la sintesi della trasmissione e successivamente mi sono letta diversi commenti sui giornali e sui vari blog.
Così sto ragionando sul cinema e sul fascino che produce su di noi “persone normali”.
Un commento fuori dal coro diceva che questa, tra le cosiddette arti figurative (pittura, scultura, ma anche danza, teatro…) è quella più sopravvalutata, quella dove gli interpreti ed anche i registi, assumono più importanza dei personaggi che raccontano e che tutto ciò mostra quanto meschini siamo.
Non so se sono d’accordo. Sulla meschinità, intendo.
Ma che il cinema catturi in modo trasversale tutti è innegabile.
Che alla fine siamo portati ad ammirare un attore, pur senza conoscerlo, solo per le parti che ha interpretato o peggio, solo per il suo aspetto, è vero.
Noi viviamo una sola vita.
A volte cerchiamo di cambiarla, abbiamo dei sogni. Spesso rimangono tali.
Abbiamo bisogno di vivere molte vite, di fantasticare, di confrontarci con altre storie, con altri posti, con altri tempi.
Questo da sempre.
Dai primi cantastorie, da Omero, da chi sapeva raccontare o inventare e andava di paese in paese raccogliendo intorno a sé capannelli di persone che lo ascoltavano rapite.
Questo fin da piccoli, quando vogliamo che la mamma ci racconti ancora una volta quella fiaba.
Questo ogni giorno, quando origliamo le storie degli altri o ascoltiamo un aneddoto od un pettegolezzo con interesse.
Possiamo ammirare un quadro, una statua, e già una pièce teatrale può coinvolgerci, come pure un balletto…ma il cinema…il cinema è un’altra cosa.
Il cinema ci trasporta nel tempo e nello spazio.
Ci può mostrare vite simili alle nostre o a quelle dei nostri genitori oppure il futuro, o il lontano passato.
Luoghi meravigliosi dove non andremo mai o che cercheremo di visitare proprio perché li abbiamo conosciuti al cinema.
Vivremo storie di uomini con le nostre debolezze oppure ammireremo il carattere ed il fascino di qualcuno che non saremo mai, ma che vorremmo essere.
In ogni caso ci saremo sdoppiati, almeno per due ore o giù di lì.
In alcuni casi ci saremo arricchiti, in altri solo svagati o peggio, annoiati.
Ma è comunque un’invenzione magnifica, con tutti i suoi difetti, il suo giro di denaro assurdo e i falsi miti che crea.
Quando Meryl Streep è salita a ricevere il suo terzo Oscar io mi sono commossa.
Non so, è come una mia sorella maggiore, una che ammiro da quando l’ho vista per la prima volta in Manhattan. L’ho amata in ogni suo lavoro, da La mia Africa a I ponti di Madison County, da Kramer vs Kramer a Il diavolo veste Prada, da Radio America a Mamma mia.
Non la conosco eppure mi ha regalato momenti di grande felicità e di grande commozione, so che è sposata con lo stesso uomo da più di 30 anni, che ha quattro figli. Magari è antipatica, ma…io non credo.
Comunque è così: sono una drogata di cinema e pazienza.
Cerco di stare sempre con i piedi per terra, ma qualche volta: lasciatemi sognare!
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E' vero, concordo con te in tutto... ed è anche bello il solo fatto di andare al cinema a vedere il film... in un certo senso ti aiuta ad entrare in un nuovo mondo per quelle 2 ore! Con l'invenzione del 3D poi adesso è ancora più incredibile! Non smetterò mai, almeno me lo auguro, di godermi questo lusso e di sognare davanti ad un film!
RispondiEliminaMeryl Streep non credo che sia antipatica, perchè il discorso di ringraziamento è stato molto intimo, e direi quasi "strano" per un'attrice del suo calibro, che mi è apparsa davvero umanissima, poi il suo uomo visibilmente commosso la guardava seduto in platea con gli occhi lucidi, e ha fatto un gesto meraviglioso, quello di avvicinare le mani al cuore, come a dirle, ti tengo stretta a me.... quando lei è salita sul palcoscenico a ritirare l'oscar. Bell'omaggio le due ore che ha trasmesso CIELO l'altra sera, con il meglio della premiazione...
RispondiEliminaMi piace questo tuo post sugli oscar, molto intenso e diverso dagli altri che si soffermano solo a mostrare i red carpet....
RispondiEliminaLovely Idea