Sempre per restare in tema: 30 anni fa moriva John Belushi.
Era ed è rimasto un personaggio unico nel suo genere.
Così sopra le righe, così irriverente e stralunato.
Io faccio parte di quella generazione folgorata da “Blues Brothers” e “Animal House”.
Noi siamo quelli che sanno tutte le battute a memoria.
Siamo quelli che alle feste di carnevale tutti erano vestiti di nero con gli occhiali da sole.
Abbiamo tirato su i nostri figli al suono di “Everybody needs somebody” e ogni volta che vediamo Jim Belushi pensiamo che sì, è simpatico, ma suo fratello era un’altra cosa.
Posso dire che odio cordialmente Sasha Baron Cohen ed il suo Borat, Ben Stiller e Adam Sandler.
Pallide imitazioni, squallide e spesso volgari.
Siamo alle solite.
Però anche mia figlia trova più divertente “1941 allarme a Hollywood” che “Zoolander”.
Ma forse è perché l’abbiamo plagiata.
In ogni caso stasera mi riguarderò “Chiamami Aquila”, che è quasi un film romantico e sospirerò tristemente.
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