Me ne sono praticamente dimenticata.
E pensare che l’anno
scorso avevo scritto un post così bello!
Oggi è l’undici e sono fuori tempo massimo…
Ma in fondo, dopo gli ultimi avvenimenti, cosa avrei potuto
chiedere di più di quello che ho già?
Mi sembrerebbe di essere ingorda e anche irriconoscente.
I banditi non ci hanno fatto del male o ridotto sul
lastrico, la famigliola è felice come sempre, la salute è buona e abbiamo
ancora un paio di settimane di ferie per oziare tutti insieme.
Già: oziare ci sta riuscendo benissimo.
Sarà il caldo, sarà l’età, ma quest’anno qualsiasi buon
proposito è andato in fumo.
Niente lavoretti di bricolage, niente restauro di mobili,
giardinaggio il minimo indispensabile, pulizie di armadi o pensili evitate come
la peste, preparazione di sughi o confetture abolite in partenza: svacco
totale.
Usciamo in bicicletta verso le sette della mattina e ci
facciamo una lunga pedalata per le campagne tornando dopo un paio d’ore.
Il resto della giornata passa tra docce rinfrescanti e
divano, con velocissime puntate al supermercato per non finire la scorta di
ghiaccioli e frutta.
La meraviglia di non avere camicie e vestiti da stirare! Lavatrici
di magliette tecniche che basta appendere un’ora e sono pronte da indossare di
nuovo.
Ogni tanto qualcosa tenta di distogliermi da questa pigrizia
ristoratrice ma cerco di resistere.
Ci sarà tempo per ributtarsi nel gorgo della ricerca dei
libri di testo usati, degli abbonamenti alla corriera, dell’andirivieni tra
banca, ufficio postale, supermercato, dentista e ortodontista …
Lasciatemi qui, citando Ungaretti, come una cosa posata in
un angolo e dimenticata.
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