domenica 12 febbraio 2012

Magnifico isolamento


Sta nevicando, oggi si sta a casa. Finalmente.
Tuta, calzettoni pesanti, divano.

Sono arrivata a questo fine settimana con la faccia bianca di chi ha preso antibiotici per 6 giorni e due impegni “mondani” ai quali partecipare senza scuse. 

Così venerdì sera, affrontando un gelo siberiano, siamo andati alla consegna della ormai consueta borsa di studio a mia figlia. 

I suoi exploit non fanno più notizia, ma invece non si finisce mai di inorgoglirsi per quanto è brava e così l’abbiamo accompagnata ben volentieri.

Solo che è stato pesante. 
Caldo, freddo, caldo. Bora e aria calda a palla. 
Molti discorsi sull’eccellenza dei nostri giovani, sul futuro nelle loro mani, bla bla.

Un tipo, alquanto meritevole ma privo del dono dell’oratoria, ci ha parlato della sua esperienza di gestore di una casa-famiglia.   Il valore del sentirsi amati rispetto al successo.  

Bello, ma: quando si mangia?   Elegante buffet, ma avrei preferito sedermi.   
La mia guancia era tornata a dimensioni normali ma il pallore era evidente.

In qualche modo è finita e sabato replica.

La mia famiglia allargata orbita tra Verona e Padova. 
Questa volta toccava la Cresima di mia nipote.

Quindi autostrada, neve e gelo costanti.   
Arrivo presso una chiesa troppo piccola per ben 58 cresimandi. Parcheggio lontanissimo. Bora gelida, perché mi sono messa la gonna?

Una cerimonia che è durata quasi 2 ore,  tra più di 700 parenti.   
Avevano montato un maxischermo.
In chiesa era la prima volta che lo vedevo. D’altra parte è stato l’unico modo per individuare mia nipote.

Il coro ha cantato non meno di 15 canzoni, con un entusiasmo e un volume degno della settimana sanremese che sta per iniziare.  
Non fosse stato per il freddo che saliva dal pavimento di marmo e che mi costringeva a battere i piedi, sarei stramazzata dopo un’ora.

Verso le 20 ci hanno  liberato e ancora passeggiata gelida fino all’auto gelida. 

Cercare il ristorante, benedetto navigatore.   
Altra sventolata e poi cena interminabile fino dopo le 23.  
Lo so, non avrei dovuto fare il bis del tortino di cioccolato, ma avevo un calo di serotonina.

Saluti e baci, alla prossima cerimonia.   
Nuova sventolata gelida, un’ora di autostrada spazzata dal nevischio, un cane che ci aspettava con un disperato bisogno di uscire a fare pipì e finalmente a nanna.

Oggi insalata e fermenti lattici. Non esco neppure se torna il terremoto.
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2 commenti:

  1. Santa Cleopatra! Meno male che è arrivata la neve!
    Però complimenti a tua figlia!

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  2. Un po' di riposo ci vuole alla fine... e poi, meglio faticare per cose del genere che per altre meno piacevoli ;)

    complimenti alla figlia!

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