E’ di poco tempo fa la notizia di Nick, un 17enne che ha venduto
per 30 milioni di dollari una App di aggregazione di notizie a Yahoo.
Aveva sviluppato l’algoritmo già a 14
anni.
Successivamente l’ha perfezionato ed
eccolo lì, milionario minorenne.
Di quello che ho scritto capisco solo la parola App, che ho
appreso comunque recentemente avendo comprato uno Smartphone.
La parola algoritmo, per esempio, mi ricorda vagamente film
di fantascienza o servizi su Quark durante i quali però mi ero fatalmente abbioccata.
In ogni caso il tipetto era stanco di cercare notizie per le
sue ricerche scolastiche e trovarsi sommerso da pagine e pagine da riassumere.
Così gli sono girate le scatole e si è creato il programmino apposta.
Che dire? Tanto di cappello e grande invidia per i suoi
genitori che si trovano a dover amministrare per suo conto tanto denaro.
Non appena smaltita questa notizia incappo in Timothy,
17enne newyorkese che parla e legge perfettamente 21 lingue.
Anche lui, leggermente annoiato per aver dovuto imparare l’ebraico
antico per il suo Bar mitzvah, ha pensato di dare un’occhiata a quello moderno.
Si è reso conto che in una settimana lo aveva imparato e così, per par condicio
è passato all’arabo. Con l’aiuto di un libro di grammatica e di un programmino
per I-phone ha acquisito anche questo idioma.
Ha girato un breve video che ha condiviso su Youtube e tanto
è stato il successo che ci ha preso gusto e così ogni settimana si è imparato
una lingua nuova.
A New York non gli mancano le occasioni di far pratica e
comunque i suoi video hanno anche 10.000 visite.
Ha moltissimi amici in tutto il
mondo con i quali parla su Skype e un luminoso avvenire davanti a sé.
Ma parliamo di me.
E non di me ora, che grazie all’età avanzata perdo colpi già con l’italiano.
Parliamo di me a 17 o 20 anni.
A scuola studiavo inglese e tedesco e non era
raro che in qualche compito scambiassi parole o regole tedesche con l'nglese e viceversa.
Quando stavo a Londra diciamo che parlavo abbastanza
fluentemente l’inglese, ma una volta che il direttore dell’ostello dove
lavoravo mi chiamò per tradurre le richieste di alcuni clienti italiani, mi
ritrovai ad impappinarmi e a cercare i termini giusti perchè evidentemente l’interprete
simultanea non era la mia vocazione.
Se
sono “in modalità” inglese, non puoi pretendere che parli anche in italiano!
Sembra che il solito studioso abbia stabilito che l’iperpoliglottismo
è dovuto ad una asimmetria del cervello.
Io di asimmetrico ho solo le tette: la destra è un po’ più
grande della sinistra.
Quando si dice la sfiga.
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Poliglottismo? Una nuova malattia? Scherzi a parte... mi è capitato di parlare per lavoro con un tizio dell'UE portoghese... dopo scambi incomprensibili tra il mio inglese ed il suo francese siamo passati...al latino!
RispondiEliminammm volevo scrivere una cosa ma poi il fatto di aver letto delle cose asimmetriche ha resettato ogni altro pensiero coerente....
RispondiElimina;P
;-))
EliminaMontagna di soldi a parte...a me questi geni fanno sempre venire in mente che possano avere tristi esistenze.
RispondiEliminaNon so perchè.
Forse semplicemente perchè non si può avere tutto. E a fronte di così tanto, forse si trovano davanti a rinunce molto grandi.
O forse no.
Il Lui dice sempre che vedo il male in ogni cosa.
Forse è quello.
Ahhh che relax di non avere più ( da tanto) l'età per diventare genio,miss, inventore, astronauta, ricchissima con qualche idea.... e potermi vivere la mia vita in santa pace !!!! ;-) !
RispondiEliminaBaci !
Oh My God, anche io ce le ho leggermente asimmetriche hehehe! A quanto pare ho molto poco asimmetrico anche il cervello perchè l'unica lingia internazionale che parlo fluentemente è quella del "gesticolare furiosamente per farsi capire"... tipica italiana!
RispondiEliminaah ah ah... più che asimmetriche, iniziano ad essere pendenti: una più dell'altra... e direi che, con l'ultima battuta, ti sei giocata qualsiasi commento intelligente al post!
RispondiEliminaIo neanche le tette!! Infatti adesso non riesco più nemmeno a scrivere correttamente in italiano!
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