Questa mattina devo portare la documentazione per la denuncia dei redditi al commercialista.
Dov’è la stranezza? Che noi abitiamo a Verona e il
commercialista a Mantova.
Scomodo…soprattutto quando mi tocca tornare a ritirare le
carte e a pagarlo, verso giugno, e si muore dal caldo. (Mantova in questo senso
somiglia ad un girone infernale).
Nel 2000, fuggiti dall’Eden dei Colli Euganei ci siamo
trasferiti in provincia di Mantova, in un posto dimenticato da Dio e dagli
uomini che si chiama Libiola.
Mio marito
era stato chiamato per una consulenza in un’azienda di Sustinente e così per un
anno e mezzo abbiamo abitato in una villa con giardino messa a nostra
disposizione…come rifiutare?!?
E’ stato un periodo abbastanza surreale, ma sotto certi
aspetti molto bello.
Mio marito andava a lavorare in moto, facendo le stradine
sugli argini del Po’ ed io accompagnavo nostra figlia all’asilo in bicicletta.
Il giardino era molto grande e ci ho lavorato con passione e
grande soddisfazione.
C’era un pero generoso di frutti, un melograno, un
magnolia, un paio di bellissimi gingko biloba e poi piccoli aceri e cespugli di
buddleja pieni di farfalle, pini argentati e rose che avevo portato a nuova
vita dopo anni di abbandono.
Lungo il vialetto a primavera erano spuntate le calle e le
peonie ed il prato sul davanti era delimitato dagli iris.
La casa in precedenza era stata abitata dalla nonna del
proprietario che adesso viveva con lui nella villetta a fianco della nostra.
La cosa assurda era che la vecchia era ancora convinta di
abitare lì e veniva con le cesoie a tagliarsi i fiori da portare via e si
prendeva anche la nostra posta dalla cassetta.
Io le spiegavo che lei adesso abitava di fianco, ma mi
guardava come un’usurpatrice e andava via agitando le mie meravigliose rose dal
gambo lungo con fare minaccioso…
Una figura inquietante: pattugliava la strada tutto il
giorno, con uno strofinaccio in mano, parlottando da sola e lanciando anatemi.
A parte questo non sono mancate altre emozioni nel nostro
periodo mantovano: c’è stata la grande alluvione che per giorni ci ha lasciato
col fiato sospeso.
Il Po’ aveva invaso tutta la zona barenale e ogni giorno dall’argine
lo guardavamo lambire i bordi e rischiare di oltrepassare la china e arrivare
dritti a casa nostra…
Nei vari paesi c’erano
file di sacchetti sabbia a contenere i fontanazzi che si aprivano in
continuazione e l’umidità ti spaccava le ossa.
Il male di schiena
che abbiamo patito io e mio marito durante quell’inverno ce lo ricorderemo per
sempre.
Un clima poco salubre in quelle zone! Mia figlia ha avuto un’otite
che si è trascinata per mesi, costretta a soffiare con il naso dentro a dei
palloncini, a fare aerosol, a prendere antibiotici a manetta.
Ci si sono arrugginite varie apparecchiature che avevamo
messo in garage e perfino la lavatrice è stata da cambiare quando abbiamo
traslocato a Verona.
Ma abbiamo trovato il commercialista dei nostri sogni e così
non l’abbiamo più cambiato.
E’ biondo, con una chioma leonina e ti riceve nel suo studio
in pieno centro di Mantova indossando caftani ed infradito.
Ha uno Yorkshire come cane da guardia ed è così
rilassato che fa sembrare la stesura del 730 una piacevole incombenza.
Così un paio di volte all’anno faccio volentieri questi 40 chilometri e lo vado a trovare per rivivere
un po’ del mio periodo umido, tra il Po’ e i pioppeti.
Chissà se la vecchia è ancora viva…
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Senti mai il bisogno impellente di tornare a quel tipo di vita, a parte l'umidità? Io abito alla periferia di un paesino minuscolo ma non è che faccio la vita di campagna.. ho un giardino con diversi alberi da frutta, l'orto, un vagone di lavoracci da fare per mettere a posto ma la vera campagna è attorno. Comunque voglio anche io un commercialista così!
RispondiEliminaGuarda che io la sto facendo anche adesso quella vita li, più o meno. Abito in un paese di 2000 persone a 8 km da Verona, l'odore degli allevamenti di maiali e delle varie concimazioni ci saluta quasi ogni mattina... Non avremmo mai potuto tornare in città!
EliminaSapete che io a volte ci penso a come sarebbe vivere in campagna? Certamente bellissimo. Ma io abito in centro ed è davvero comodo avere tutto comodo! Uso l'auto una volta a settimana per andare a fare la spesa. Coi bimbi ci si sposta a piedi. Al massimo in bici. E' tutto lento perchè è già tutto qui. Ma quando inizia il caldo, vorrei un prato e degli alberi. Mi servirebbero due case. La mia in centro da settembre a giugno e la casa di campagna d'estate.
EliminaBellissimi i ricordi del "Grande Fiume"!
RispondiEliminaNon potrei mai abituarmi all'odore così..come dire..campagnolo!!
RispondiEliminaOk tu non lo dici, ma a naso, quel commercialista lì... dev'essere un bell'uomo! O no?
RispondiEliminaDieci anni fa, forse. Adesso si è un po' imbolsito, in ogni caso ieri mi ha ricevuto col figlio di 6 mesi in braccio, polo ciancicata e jeans. Forte!
EliminaChebbello! Anche io vorrei viver così ♥
RispondiEliminapotere al commercialista fico.
Ma che belli questi racconti! In poche righe riesci sempre a concentrare tante sensazioni, che mi sembra di vederti serena in bicicletta così come incavolatissima con la vecchina!
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