Ieri stavo facendo un giro tra i vari blog che mi capita di scoprire setacciando
la rete.
I blog sono come le ciliegie, uno tira l’altro.
Leggi un post che ti piace, guardi i
commenti, uno di questi ti attira, segui il link e passano le ore…
Quello che ho notato è che i blog sono seguiti per la maggior parte da
gente che a sua volta ha un blog.
Insomma ce la facciamo e ce la diciamo da soli.
O meglio, da sole.
Perché la
maggioranza dei blog in cui sono incappata sono femminili.
Di cosa scriviamo, così logorroiche, così piene di immagini da condividere,
di pensieri e desideri?
Mi viene in mente un film che amo molto, da tipica donnetta sentimentale: I
ponti di Madison County.
La storia si svolge tra presente e passato, dove i diari scritti dalla
protagonista vengono letti dai suoi figli quando si devono occupare del suo
funerale.
Perché la protagonista ha scritto questi diari?
La sua risposta è: “…si ha paura
di non essere conosciuti. Quello che per noi è importante più di ogni altra
cosa è di essere conosciuti. Conosciuti per ciò che si è stati durante questa
breve vita…”.
I blog sono i diari di oggi.
Siamo tutte più o meno occupate, moderne, tecnologiche, piene di progetti, autonome
ma sotto sotto vogliamo che questo sia tracciato, che ci sia un riconoscimento.
Perché altrimenti tutto sembra fine a sé stesso.
C’è poco tempo per raccontare a parole le nostre giornate o di più ancora
le nostre passioni, le nostre avventure quotidiane.
Anche il migliore dei mariti o la più intima amica non possono passare le
ore ad ascoltarci.
A loro volta vivono le loro vite ed hanno diritto all’ascolto e, tutti noi
abbiamo bisogno anche di silenzio.
Così pubblichiamo.
Ho cucinato questo. Foto e ricetta. Ho fotografato quello. Ho avuto questa
piccola disavventura: ve la racconto. Ho visto questo film. Ho fatto questo
viaggio. Mia figlia ha iniziato la scuola. La gatta ha partorito. In ufficio va
male. Ho dipinto il salotto. Sono stato all’Ikea.
C’è chi scava più a fondo e condivide modi di vedere, considerazioni
filosofiche, resoconti dettagliati sui più svariati argomenti.
Lasciamo la nostra traccia, cerchiamo conforto e riscontri.
Ognuna di noi spera che qualcosa di noi resti nel mondo.
Che soprattutto le persone più importanti per noi prima o poi leggano e
imparino a conoscerci meglio.
Tra le righe spesso c’è più che nelle righe stesse.
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Si è vero... è proprio come dici. Io ascolto tanto e per non disturbare racconto poco di me... col blog invece mi sfogo. Un pò di esibizionismo... d'altra parte sono un egocentrico leone!
RispondiEliminaComunque anche io ho rimuginato sul fatto che spesso ce la facciamo e disfiamo da sole, tra blogger... :/
EliminaSarà il caso, la coincidenza, il momento o quel che ti pare, ma anche io stavo meditando di scrivere un post simile a quello che hai scritto tu: come te giro per blog e FB, talvolta compulsivamente e passata la sbronza iniziale del battesimo da blogger (oramai più di 18 mesi fa), comincio a vedere anche "oltre". Ovvero che il mondo delle blogger (giusto, la maggioranza sono donne...) è "lievemente" autoreferenziale, che a lungo andare o si da un'impostazione "professionale" al bloggeraggio, ci si "butta" in una attività di comunicazione o di supporto web marketing a società e imprese o si rischia di rimanere ferme ad applaudire noi stesse.All'infinito...
RispondiEliminaNon solo diario però (anche se la gran parte dei blog ha questa dimensione come base) ma anche specchio delle aspirazioni, spesso frustrate dalle situazioni e dagli eventi, di donne estremamente capaci e intelligenti che, per un motivo o per l'altro, hanno accettato di avere un low profile nella vita di tutti i giorni (in genere per supportare un marito/amico/compagno carrierista o comunque devoto al dio lavoro.
Caspita, hai fatto il mio profilo! Devota al marito carrierista, frustrata dagli eventi, estremamente capace e intelligente ;-)
EliminaPrima di suicidarmi comunque scriverò un post per spiegare tutto ai miei lettori...
DEVOTA :-) SOLIDA :-)
Eliminadimenticavo...per gli altri lettori, lascia pure degli scritti per spiegare il tutto, ma a me lasceresti qualcosa in denaro ?! :-) di questi tempi......
EliminaMi è piaciuto molto questo post, e devo dire cara Guà, che il tuo blog è l'unico che leggo. Tu sei una persona "reale" e non solo virtuale per me, e quindi quando sento il bisogno di rilassarmi .. leggo il tuo blog. :-) Mi rilassa questa attività. Tu mi hai indicato questa tua via, in origine, e ricordo come a capofitto mi sono messa a scrivere, una specie di droga. Tre blog. Un giorno mi sono resa conto, di tutto quello che hai scritto in questo post, del fatto per dirlo in sintesi, che ero "nel mucchio". Nel mucchio dei blogger. Classificata. Che quello che scrivevo sicuramente non importava a nessuno, e che chi mi seguiva e leggeva forse lo faceva piu' per farmi .."un piacere"..che per altro. E quindi alla fine e' proprio vero che i diari, si scrivono per se stessi. E ho capito che invece di dare i miei pensieri in pasto alla rete... era piu' salutare che li dessi in pasto a me stessa, e provassi a realizzarli per davvero. E smettere di scrivere è venuto da sè, ed è stato un senso di grandissima "liberazione". Perchè ora, scrivo per scelta, e nella maggior parte delle volte se vengo interpellata, o se devo chiedere qualcosa. :-) ....
RispondiElimina" la paura di non essere conosciuti...per ciò che si è stati durante questa breve vita ”.
Il riconoscimento altrui, è sempre relativo, penso che sia conoscere davvero noi stessi e mettere in atto ciò che sentiamo di essere davvero, la cosa importante, ciò che ci puo' rendere davvero felici...
Ps: un'amica mi ha detto tutta entusiasta che ha iniziato a scrivere un blog, ho sorriso ..e ho pensato..." si vede che tutte dobbiamo passare da li... " :-)
Sabina, Sabina... per esempio il fatto che tu legga il mio blog è già un riconoscimento importante. Il resto sono solo le mie consuete seghe mentali.
Eliminaadoro le tue seghe mentali.... ahahahahha
Elimina"Tra le righe spesso c’è più che nelle righe stesse"
RispondiEliminavero vero vero!!
Questa riflessione ogni tanto torna. Sul fatto del tempo... non ne parliamo, le ore passano che nemmeno me ne accorgo, troppe cose interessanti (e i panni da stirare aumentano). Per quanto riguarda il resto si ho lo stesso pensiero, si scrive sicuramente per noi stessi, ma poi fa un piacere immenso pensare che qualcuno possa trovarci qualcosa di buono e quando questo avviene è una bella soddisfazione, lo ammetto. Certo il mondo della rete comporta un manuale di condivisione da seguire, in alcuni casi è piacevole lo scambio, si ottengono buoni incontri a volte costruttivi. Altri meno, ma si possono evitare. Io ho iniziato per mettere alla prova la mia negata predisposizione alla tecnica e ora gongolo un po' sul fatto di avercela fatta. Poi ho continuato come se fosse un gioco, perché penso che in fondo è di questo che si tratti, un bel gioco, dove le regole le detti tu e per giunta è pure gratuito. Non avrei mai immaginato lontanamente di poter passare delle ore a confrontarmi quotidianamente con persone che non conosco e ora mi è difficile starne lontana. Per me è ancora un gioco, il testare le mie capacità creative (mai emerse prima) è una sorpresa continua che per ora, mi regala una piacevole sensazione di sicurezza. Grazie cara Guà (mi fa strano chiamarti così)per questi minuti di buone riflessioni domenicali. Un abbraccio.
RispondiEliminaBellissimo questo post.
RispondiEliminaIl blog non è altro che lo specchio della vita. Imprimiamo sulle pagine web pezzi di noi e li spargiamo qua e la affinché qualcuno li trovi e li faccia propri. Io ho iniziato a scrivere di me, un po' come se la mia vita fosse una fiction quando ero all'estero e volevo raccontare il modo in cui stavo affrontando l'esperienza lontana da casa. Facendolo ho trovato molte persone simili a me (credevo che quelle pagine le avrei letto solo io e qualche mio amico); queste persone si sn riconosciute o meglio si sn ritrovate nelle mie parole e hanno iniziato un rapporto con me come se fossi una loro amica. I blog sono dei veri e propri diari che rappresentano chi siamo... diari dove cerchiamo di fermare il tempo per narrare qualcosa di noi e condividerlo con altri :)
mi è piaciuto moltissimo il tuo post.
Esattamente come dici. Un blog è una passione, uno sfogo, una parte di sè che si esprime fuori dagli schemi prestabiliti del dovere quotidiano. Baci
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