A quest’ora era già nata.
Sì perché quando si diventa
genitori si inizia a parlare il motherese, un linguaggio che ci fa assomigliare
a degli stupidi, ma teneri.
Dunque lei, diciamo dalla seconda ecografia, era stata
battezzata così per rappresentarcela fisicamente: “è grande come un topo, ma
topa è brutto da dire e quindi meglio topola”.
Non ha mai dato fastidio, niente nausee, niente dolori vari,
smagliature, valori sballati.
Giusto le ultime 3 ore di gravidanza ha iniziato a farsi
dolorosamente sentire, ma insomma…voleva uscire!
Erano le 6.22 di una bigia mattina all’ospedale di Este
quando, in una sala parto tutta al femminile, mio marito dalla concitazione ha
urtato violentemente con la fronte la lampada centrale uscendosene con un
sonoro “Porca puttana!” cui è seguito il primo vagito della nostra erede.
Me l’hanno appoggiata in grembo ed era così ridicola!
Con i
capelli neri bagnati con la riga da una parte tipo Hitler ed una strana piega
tra il naso e la fronte (dovuta alla posizione che aveva tenuto nella mia
pancia).
Mia madre mi ha raccontato che quando mio marito è tornato a
casa quella mattina, l’ha visto gesticolare dal finestrino del fuoristrada
facendo la V di vittoria, “tutto ringalluzzito".
Un bel coraggio! Si è limitato a tenermi la mano
sonnecchiando e svegliandosi solo quando le ultime doglie mi hanno fatto
urlare.
E così è entrata a far parte della nostra vita.
Una brava bambina, che ha sempre mangiato e
dormito, che ha fatto pochi capricci e moltissimi disegni.
Così seria e solitaria.
Con il suo mondo popolato da
dinosauri e cavalli alati.
Una che ha camminato presto e parlato una lingua
quasi incomprensibile fino ai 4 anni.
Una che ha fatto onore al suo nome che significa “colei che
ama il bosco”, odiando il mare e la tintarella.
Coerente da sempre nelle sue passioni e nelle sue
avversioni.
Troppo onesta e bene educata per farsi valere. Scontrosa anche.
Con un livello di autostima al minimo sindacale.
Coraggio Topola, a 17 anni hai il mondo nelle tue mani: buon
compleanno!!!
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Sei stata grande! E comunque, anche dormendo ti tenevo la mano... BUON COMPLEANNO SILVIA!!!
RispondiEliminaChe bel racconto! Auguri alla tua topola e a te che l'hai fatta :) (e anche al sonnecchioso)
RispondiEliminaBellissimo questo racconto Annalisa, mi hai anche fatto commuovere (sono una "piagnona" lo ammetto). Ti assomiglia molto e devo dire che "colei che ama il bosco" è un nome che adoro, sia come significato che come nome, appartiene ad una delle persone che amo di più a questo mondo.
RispondiEliminaAuguri quindi creatura del bosco, farai di te una donna meravigliosa!
tenerissima :)
RispondiEliminaBel post e tanti auguri!
RispondiEliminaDa figlio, mi hai fatto commuovere. In bocca al lupo alla topola! :)
Auguri Topola!!! Hai fatto commuovere anche a me ;)
RispondiEliminaDimenticavo... tra le altre qualità descritte aggiungo bellissima! Che visino!
RispondiEliminaGrazie a tutti! L'autostima di mia figlia si è alzata di qualche tacca...
RispondiEliminaBuon compleanno Topola...ma a 17 anni non si è ancora ribellata a questo soprannome? ovviamente scherzo, ma è quasi una donna.
RispondiEliminaTopola è come la chiamavamo noi genitori, tra di noi, quando era piccola. Lei è sempre stata "la" Silvia. Qualche volta ci scappa ancora di parlarne così ma ormai è vero: è quasi una donna...
EliminaChe bella questa descrizione che fai di tua figlia, Annalisa. Non è sdolcinata, ma si sente tutto l'affetto di na mamma orgogliosa della sua "topola". Auguroni alla cucciola!
RispondiEliminaBuon compleanno alla tua figliola!
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