Questa mattina, mentre eravamo in giro in bicicletta, siamo capitati vicino la stazione di un paese a un paio di chilometri da casa nostra, dove passa la linea Verona-Mantova.
Fermi al passaggio a livello
abbiamo visto arrivare, preceduto da un fischio e da una nuvola bianca, un
vecchio treno trainato da una locomotiva a vapore.
Giuro che mi aspettavo scendesse il Leonardo da Vinci del
film Non ci resta che piangere!
Siamo rimasti a guardarlo finchè non è ripartito, con tutto
il suo carico di carbone e la carrozza passeggeri con gli scompartimenti e le
tendine…
Io adoro viaggiare in treno.
Meno se sono costretta a stare in piedi, ma in generale preferirei il
treno all’aereo, per esempio.
Il treno ti dà la giusta misura di quanta strada stai facendo.
Non arrivi un’ora prima di quando
sei partito.
Non ti senti dissociato rispetto a quando ti sei alzato al
mattino.
Hai fatto il tuo bravo viaggio, guardato dal finestrino il
susseguirsi di vari paesi, città, tipi di paesaggio.
Inoltre, pur essendoci state tante tragedie ferroviarie, io non
ho paura come quando sono a 1000 metri di altezza da terra. Sono irrazionale e lo ammetto.
Ho fatto qualche viaggio medio-lungo in treno.
Una volta fino a
Ginevra, un’altra fino a Monaco di Baviera, Roma, Ancona…purtroppo non ho mai
dormito nelle cuccette, una cosa che mi ispira tantissimo.
La prima volta che sono stata a Parigi con mio marito ci
siamo arrivati in treno dall’Alsazia.
Avevamo consegnato del vino ad alcuni
parenti che abitano a Belfort e, lasciata lì la macchina, abbiamo viaggiato su
un TGV per mezza giornata, tra boschi e paesini pittoreschi.
Mi piace arrivare in prossimità delle grandi città, come Roma o Milano e trovarmi a spiare dentro le case, soprattutto la sera quando
le luci sono accese.
Si vedono le persone vivere, le cucine dove qualcuno sta
cenando, i salotti col televisore acceso: dai una sbirciatina al loro mondo senza
che se ne accorgano.
Ferma in stazione guardo le persone dentro al treno di
fianco.
Chissà dove stanno andando, perché viaggiano, di cosa stanno parlando?
Mi giro dei film pazzeschi, tipo quelli in cui Claude Lelouch faceva
più volte sfiorare i suoi protagonisti, per farli poi incontrare realmente dopo anni.
Molte vite si incrociano quando si viaggia. Forse siamo stati a pochi centimetri uno dall'altro senza saperlo, chissà.
Un sogno di mio padre era quello di prendere la Transiberiana a Mosca e viaggiare per una settimana attraverso l’Unione
Sovietica, arrivando alla fine a Vladivostok e da lì su qualche nave fino a
Hong Kong.
Lui non l’ha mai realizzato, io dubito che lo farò, ma mia
figlia è entusiasta dell’idea… speriamo che almeno lei ci riesca.
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Nonostante abbia fatto la pendolare anni e anni sui treni scassati della linea La Spezia - Parma, adoro il treno. E' romantico, bello sbirciare dal finestrino il paesaggio che cambia, puoi leggere, chiacchierare, sgranchirti le gambe, ascoltare musica guardando fuori con occhi sognanti... nonostante questo adoro anche l'aereo.
RispondiEliminaVorrei che mio marito si convincesse qualche volta ad andare in vacanza in treno... ma lui è troppo "comodone" e senza la sia quattroruote non respira. però mi fa andare in tenda... vallo a capire!