Oggi mio padre compirebbe 87 anni. In effetti sarebbero molti, però ce ne sono di vecchiotti in giro di quell'età.
Invece è da molto che non c'è più, ma mi manca ancora tantissimo.
Io e lui eravamo uguali, non solo fisicamente, ma nel carattere.
Lui era nato a San Daniele del Friuli ed era proprio friulano "dentro".
Ad un primo giudizio sembriamo freddi e chiusi, ma in realtà siamo solo riservati e pieni di sentimenti profondi.
Era molto bello, sul genere di Marcello Mastroianni, e poi, secondo quello che dicevano tutti, era un tipo "distinto".
Aveva frequentato il Liceo Classico Maffei , ma all'ultimo anno era dovuto partire per il fronte dove era stato ferito leggermente e in seguito fatto prigioniero dagli inglesi. Raccontava sempre che era stata la sua fortuna. Gli inglesi preparavano addirittura il tè delle cinque e lo avevano trattato benissimo guadagnandosi la sua eterna ammirazione.
Una volta tornato a casa aveva scoperto che mio nonno gli aveva venduto persino la bicicletta e che di soldi per finire gli studi non ce n'erano. Così aveva fatto un corso di dattilografia ed era stato assunto subito in banca.
Non si trattava assolutamente di quello che avrebbe voluto fare, ma a quell'epoca (e in fondo anche oggi) un posto in banca era tutt'altro che disprezzabile.
Lui era un ottimo fotografo e un grande viaggiatore.
Con alcuni amici ha fondato il Circolo Fotografico Veronese e io ho tra i ricordi più belli le ore passate con lui in camera oscura, tra ingranditore e bacinelle, con le foto appese con le mollette e la luce rossastra.
Quando eravamo lì dentro, insieme, eravamo in salvo. In salvo da mia madre e dai suoi discorsi vuoti, senza possibilità di essere disturbati da nulla, perchè non si poteva aprire la porta e far entrare la luce...
Mi spiegava tutto con la sua bella voce calma e mi faceva muovere la bacinella con il fissaggio... mi sentivo molto importante.
Ha avuto tante macchine fotografiche, Canon, Nikon, Rollei e per ultimo una super accessoriata Hasselblad, ed io ero sempre addetta all'esposimetro e al pennellino con la pompetta per pulire gli obiettivi.
Odiava le stampe a colori perchè diceva che il bravo fotografo si vede sul bianco e nero e in vacanza faceva solo diapositive.
La sua grande passione per i viaggi ci ha portato dal Marocco alla Siria, dalla Grecia all'Olanda, mai più di tre giorni in un posto, perchè se uno deve star fermo non si compra la roulotte...lui che aveva iniziato con la Lambretta e una canadese cucita a mano non concepiva i campeggiatori stanziali.
Aveva diverse piccole manie e regole: il pisolino dopopranzo, la minestra la sera, vedere tutti insieme il concerto di Capodanno, comprare solo automobili bianche, non urlare e non dire parolacce, una vera signora non fuma per strada, mai guardare la tv mentre si mangia, se uno è un dilettante non deve esibirsi, mai buttarsi via.
Sono certa che la vita non gli ha dato tutto quello che aveva sognato, ma ha sempre avuto il buon senso di apprezzare ciò che gli era arrivato e di goderselo fino in fondo.
Non gli è mai interessata la carriera: ha sempre preferito il tempo al denaro.
Ha fatto bene, visto come sono andate le cose.
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Leggere i tuoi racconti e le tue descrizioni è sempre un piacere. Bellissima persona tuo padre, bello che abbia lasciato in te non solo ricordi ed esperienze ma che abbia proprio condiviso con te la sua passione per la fotografia. Se avessimo vissuto in un'altra epoca, io e Cristian avremmo potuto viaggiare con voi... Anche noi non sopportiamo il campeggio stanziale.
RispondiEliminaEh sì, ma erano altri tempi. Adesso tocca prenotare anche i campeggi...
Eliminaci sono persone che vorrei aver potuto conoscere solo x l'affetto e la stima che trapela sempre nelle parole di chi li ha amati e tuo padre è uno di questi.
RispondiEliminaLeggendo il post di oggi ho scoperto che abbiamo anche molte cose in comune: che siano le origini furlans?
Da come ne parli,mi fa tanto venire in mente mio nonno <3
RispondiEliminaLui però è stato prigioniero degli inglesi,e lo hanno trattato malissimo :/ Poi è stato prigioniero degli americani,che gli davano la cioccolata e le sigarette :)
Mio papà aveva incontrato gli americani a Salerno e anche lui raccontava della mitica cioccolata!
EliminaGrande uomo e splendido fotografo!!
RispondiEliminaLeggendo il tuo script, penso che tutti noi abbiamo per fortuna gli stessi ricordi anche se completamente diversi! La vita ci porta a filtrare il passato perché diventi nel presente la positività del nostro essere, l'insieme di cose/emozioni/situazioni/sentimenti che ha contribuito a creare la persona che siamo! Grazie e auguri "al papà", ad ogni papà che ha formato nuove mamme e nuovi papà.
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