venerdì 21 novembre 2014

Un fastidio crescente

Un paio di mie amicizie di Facebook hanno condiviso questo articolo "A 50 ho cambiato vita e sono diventata abitante del mondo".

E giù commenti di altre blogger entusiaste della notizia. Invidia e approvazione.

Allora perchè a me è "salito il crimine" ?


Per fortuna che leggendo molti dei commenti all'articolo del Corriere della Sera ho trovato persone che la pensavano come me, altrimenti avrei pensato di avere qualcosa di sbagliato.

Io mi sento offesa da notizie di questo genere.
Questa tipa, architetto affermato che improvvisamente si è trovata disoccupata, si è permessa il lusso di rinunciare a varie offerte di lavoro ritenute non alla sua altezza e trasferirsi a Tahiti.
Ma il trucco è proprio qui. Lei aveva già questo lavoro!
Era coordinatrice di viaggi per una Agenzia e quindi non ha fatto altro che accettare di farlo a tempo pieno.

Sai che coraggio! Senza problemi di denaro, con un figlio grande e già autosufficiente, evidentemente senza un marito o un compagno e senza problemi di assistenza a genitori anziani.
Chiaramente ha un blog con oltre 10.000 contatti. Perfino la Rai se ne è interessata!

Ma che conforto o illuminazione potremmo mai trarre da questo articolo?

Quelli che perdono il lavoro e nessuno offre loro un'alternativa, quelli che sono bloccati da mille responsabilità perchè hanno figli a loro volta disoccupati o genitori invalidi?

A 50 anni questa è la realtà per la maggioranza delle persone.

Nessuno può permettersi di fuggire dai propri doveri a meno di non essere un irresponsabile egoista di merda.

Prendiamo ad esempio la mia famiglia. Non serve andare lontano.
Se mio marito per disgrazia perdesse il lavoro pensi che potremmo andare a Tahiti a fare gli accompagnatori turistici?
Nessuno dei suoi due figli, pur avento 30 e 26 anni, entrambi laureati, è già autosufficiente. Vivacchiano tra uno stage non pagato e lavoretti part-time spesso in nero.
Li abbandoniamo a loro stessi? Smettiamo di pagare gli alimenti? Il giorno dopo arriverebbe puntuale l'ingiunzione del giudice.
Mio suocero ha l'Alzheimer e mia madre la demenza senile.
Sarebbe bello dimenticarsene. Ma io invece non dormo la notte per la preoccupazione.
Nostra figlia l'anno prossimo andrà all'università.  Dovremmo forse impedirglielo? Si arrangi che noi andiamo a rifarci una vita.
No, perchè quando finirà di anni ne avremo 60 circa.

Ma forse allora il Corriere pubblicherà un altro articolo che ci spiegherà come cambiare vita a 60 anni e ricominciare, non so, a Puerto Escondido, col classico baretto sulla spiaggia che sogna sempre mio marito...

Insomma quello che voglio dire è che la storia di questa tipa è un caso a sè, che lascia il tempo che trova, che non insegna a nessun cinquantenne "normale" come rifarsi una vita, come trovare un lavoro, come non sentirsi degli scarti della società oppressi dalle preoccupazioni e dallo sconforto.

Irritante e inutile.
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8 commenti:

  1. Irritante , inutile e soprattutto deplorevole..
    Brava la mia guerriera Annalisa..
    Un bacio speciale!

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  2. non ti avevo mai sentito così arrabbiata ... mi piaci! :)

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  3. Quel che tu dici è giusto, giustissimo, soprattutto nei confronti dei vecchi di casa e dei figli. Tuttavia…
    Nell'esempio che hai fatto, cito testualmente "Prendiamo ad esempio la mia famiglia. Non serve andare lontano. Se mio marito per disgrazia perdesse il lavoro pensi che potremmo andare a Tahiti a fare gli accompagnatori turistici?Nessuno dei suoi due figli, pur avento 30 e 26 anni, entrambi laureati, è già autosufficiente. Vivacchiano tra uno stage non pagato e lavoretti part-time spesso in nero. Li abbandoniamo a loro stessi? Smettiamo di pagare gli alimenti? Il giorno dopo arriverebbe puntuale l'ingiunzione del giudice." Se non lavori, in generale, non è che se sei a Tahiti o a Rocca Cannuccia cambia qualcosa: devi comunque trovare sostentamento per te e per chi da te dipende e forse è più facile trovarlo all'estero che non in Italia.
    Altra questione: io credo che l'articolo sia una "botta di ottimismo" e di sfida a reinventarsi un lavoro, un mestiere, una professione partendo dai propri talenti e capacità, che soprattutto in questo momento di crisi nera, in cui non c'è lavoro per i giovani e figuriamoci per gli old... è uno stimolo a non piangersi addosso. Non sarà Tahiti, la nuova vita, ma potrebbe essere l’orticello dove produco il basilico e dai cui poi ottengo il pesto più buono (che, con tutte le autorizzazioni del caso, vendo ai ristoranti o il piccolo atelier di sartoria in cui trovano spazio le competenze apprese da mammà – ho fatto sue esempi scemi, ma se serve ne faccio anche di seri).
    Poter avere un esempio, sia pure strampalato o comunque "facile" (ad onor del vero, va chiarito che nell’articolo si affermava che l'architetto in questione aveva problemi finanziari e di lavoro, non che avesse rinunciato a proposte ed offerte che invece non c’erano!. E, comunque, fare il coordinatore di Viaggi nel Mondo non è fare l'agente di viaggio: è solo un accompagnatore) per me è di stimolo. Non sentirsi “vecchi” a 50 anni, avere ancora la strada davanti (che non sarà lunga come quella di un ragazzo di 18, ovvio, ma c’è e la posso percorrere), poter ancora spendere le proprie capacità, sapere che in un luogo X del mondo, in caso di necessità, ci può essere una nuova opportunità. Forse io sono “fortunata” (non ho genitori viventi, la figlia di Franz ha deciso di andarsene da casa a 20 anni ed ora lavora vive per conto suo, la suocera con l’Alzheimer viveva lontano da Roma e, comunque, ora non c’è più) e vedo tutto sotto una luce “rosea”, può essere. Però sapere che c’è chi ha avuto il coraggio di cambiare vita alla mia età, mi fa sentire meno “vecchia” e mi rende, oggi, ora, in questo momento, il futuro meno pesante.

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    1. Il punto non è la scelta che ha potuto, ribadisco ha potuto, fare questa ma la scelta del Corriere di pubblicare l'articolo come se ogni 50enne potesse reinventarsi ed andarsene all'estero vivendo con una valigia e un gran sorriso. Non c`è uno, dico uno dei miei coetanei che conosco che non abbia figli e/o genitori "zavorre". Tralasciando il fatto che vedere figli e/o genitori solo una volta l'anno per molti potrebbe essere doloroso....

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    2. Gentilissima Annalisa,
      non so hai occasioni per ascoltare la rassegna stampa di "Radio24", dove la mattina, tra l'altro, assegnano agli articoli superficiali o, all'apparenza inutili, il premio "La carta costa!" (in pratica un invito a non sprecarne ...).
      Purtroppo il premio viene attribuito spesso anche a "Il Corriere" e la cosa a me provoca un certo dispiacere. Tuttavia le condizioni di bilancio del giornale, di cui sono lettore da "...anta" anni, sono molto critiche e credo che anche in quella testata si rassegnino a pubblicare articoli come quello a cui fai riferimento, per inseguire i gusti del pubblico, il collegamento con i social networks e gli incassi della pubblicità.
      Se hai avuto l'occasione di sfogliare la loro pubblicazione mensile "Style", ti sarai resa conto di come sia un periodico ormai "fuori tempo massimo", molto distante dalla realtà dei più, un contenitore di pubblicità con qualche paginetta su persone come la protagonista che hai descritto, quasi sempre imparentata con qualche personaggio famoso e ricco.
      A presto e complimenti per il tuo blog,
      Andrea

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    3. Grazie Andrea per il bel commento. Si, seguo spesso Radio 24 e concordo con tutto ciò che scrivi. Il Corriere (ma anche Repubblica) mi danno spesso lo spunto per post "caustici", tipo quelli sulle scoperte scientifiche o sulle nuove mode.

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  4. Senza contare che per trasferirsi all'estero devi comunque avere dei risparmi da investire per vivere i primi mesi,se non hai già un lavoro che ti aspetta...sono d'accordissimo con te Annalisa,tutti bravi a dire "trasferirsi all'estero si può,basta volerlo veramente",come se chi non lo fa avesse solo una mancanza di grinta/attributi,la verità è che molti lo vorrebbero pur fortemente(come la sottoscritta) ma non hanno una situazione che glielo permetta :(

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